RASSEGNA STAMPA

Che due vagine potessero essere le prime donne sul palco, chi l'avrebbe mai detto? Un vero nonsense, no? E poi comunque com'è che si fa a rappresentarle? Irene Lamponi lo fa e basta in Labbra, un testo comico, poetico e politico portato in scena al Teatro della Tosse... Comicità, poesia, riflessione politica in Labbra di Irene Lamponi […] Variazione sul tema dunque perché, in parte sì, va in scena il discorso tra donne intorno alla vagina e al sesso, dalla prospettiva di due ragazze che convivono ma che hanno due visioni del mondo, della propria identità femminile, della sessualità e del proprio ruolo nella società profondamente diverse. D’altra parte però, nel secondo quadro, le ragazze spariscono e restano sul palco solo le loro vagine. In un esilarante scherzo mimico e interpretativo […] il volto delle interpreti, inquadrato all’interno di sagome che ne determinano senza misteri l’identità – al culmine di due realizzazioni grafiche di gambe femminili – si produce in suoni, gorgoglii, brusii e smorfiette che incarnano e personificano le vagine e, come in una fiaba, ce ne restituiscono il punto di vista […]. Fantasioso e vivace perché questo dialogo è anche una feroce autocritica verso una gestione spesso distratta, incurante, infastidita dei genitali da parte delle donne stesse; fino ad arrivare al sogno, all’utopia di una società liberata e nudista in cui le vagine possano finalmente godere e non essere più costrette in alcun modo. Ci si raccoglie nell’ultimo quadro […] L’atmosfera si fa intimista e in un certo senso anche poetica mentre un monologo interiore intelligentemente condiviso dalle due interpreti parla di una ma in verità parla a nome di tante altre, centinaia, migliaia di donne di oggi e di ieri. […] Tre quadri dove la vitalità della prima parte, un’esilarante commedia, dà forma e tiene le fila delle altre due, un fantasioso dialogo-scherzo surreale e un thriller, rappresentando in un certo senso: nascita, vita e morte della vagina attraverso le sue tante labbra. Da vedere.” (MENTELOCALE – Laura Santini) https://www.mentelocale.it/genova/articoli/78359-comicita-poesia-riflessione-politica-labbra-irene-lamponi.htm


“In poche parole: si inizia ridendo e si finisce con un nodo alla gola e un vuoto tremendo. Ma la forza di questo spettacolo non sta solo nei temi affrontati (il sesso senza tabù, ma anche la tragedia dello stupro): ciò che rende davvero unico “Labbra” è la fisicità dei dialoghi scritti da Irene Lamponi, che con una sincerità e una crudezza disarmanti riesce a raccontare e dare forma alla nostra intimità. […] Oltre che su un ottimo testo “Labbra” può contare anche su una recitazione di alto livello. […] E’ uno spettacolo “politico” senza alcuna presunzione, è diretto e crudo senza essere volgare, più che comico è pirandellianamente moristico.” https://huskercore.blogspot.com/2018/03/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di.html?fbclid=IwAR0- O8FSaUZXvm-18tUB2T5hl5ZrV_U1Yl8xjUR29Rbl1RmvnhBcrsrbMAI


“Il fatto che le risate del pubblico appaiano perfino eccessive durante questa prima parte testimonia quanto siano sul punto il testo e la recitazione, che crea una buona alchimia e confronto tra due modelli di donna, probabilmente alter ego e personalità coesistenti: da una parte un’identità più riflessiva ed elaborata che prova a ribellarsi alla norma sociale imposta e percepita mutare nel suo sviluppo storico (si vedano i continui riferimenti al “tempo della nonna”), dall’altra una più esuberante e apparentemente semplice accettazione conformista, che si rivelerà tutt’altro nello sfogo finale sul non poter essere ciò che si vuole. […] Labbra è percorso da una sana ambizione: illuminare le zone taciute ma in realtà parte rilevante del nostro inconscio culturale e sociale. Il fatto che ci riesca in diversi momenti è allo stesso tempo merito della bravura della sua autrice e regista e delle sue attrici, ma anche testimonianza della possibilità che il teatro ha di esplorare l’essenza performativa del genere.” https://www.locacritica.com/single-post/Labbra?fbclid=IwAR0sTuFpqU8jitqydsUB2iJUwmJ3iqkK06M2BShiBoblHAcwAcyuCVfCJwA


“Uno spettacolo capace di mescolare impegno politico e suggestioni oniriche, denuncia e leggerezza in maniera del tutto inedita… Una serie di suggestioni, giocate tra la recitazione e la musica, che portano gli uomini dentro un mondo in parte sconosciuto e che aiutano le donne a esplorare meglio se stesse.” (CORRIERE MERCANTILE – Diego Curcio)


Le attrici e la loro grande abilità e bravura, ti prendono per mano e vedi tutto ciò che battono con parole e corpo. In petto senti quella storia che inizia a sapere di crudo e di violenza… rappresentano un teatro all’avanguardia, con forza di impegno e genio di volontà, sperimentano nuovi linguaggi e modi di comunicazione.” (MERCUZIO ON LINE – Miriam De Vita)